Qualche tempo fa stavo leggendo un libro, davvero interessante sulla libertà e la paura.

Si trattava di un intervista fatta ad uno dei più grandi terapeuti della storia americana.

Si parlava proprio di attacchi di panico e di paura e rimasi molto colpita da quello che Richard Bandler scrisse: “Non mi piace l’idea di essere privi di paura. Penso che si siano cose per le quali vale la pena avere paura. Penso che un uomo dovrebbe rendersi conto di quello che fa, quando dorme con la moglie del suo vicino di casa. Penso che dovresti avere paura di un grosso serpente se non sai nulla dei serpenti. Ci sono persone in India che crescono dormendo in mezzo ai cobra. Sanno tutto sui cobra. Loro non hanno bisogno di averne paura, ma se piazzassi me in mezzo ad una stanza piena di cobra ne sarei terrorizzato e uscirei a gambe levate, perché non so nulla dei serpenti. Queste sono tutte cose di cui vale la pena aver paura”.

Chi è incastrato negli attacchi di panico o nell’ansia inizia ad odiare così profondamente la sensazione di paura che prova normalmente durante la propria giornata, che finisce per instaurare una vera e propria lotta contro di essa.

Ma non tutte le paure sono sbagliate!

La paura è importante per la sopravvivenza, il problema sorge quando le reazioni che abbiamo ad essa rendono tutto troppo difficile per essere affrontato, anche cose più semplici come andare a fare la spesa.

Il meccanismo negativo è semplice da comprendere:

1. Si percepisce un pericolo
2. Sale la paura
3. Si decide di evitarlo.
4. Evitandolo viene percepito come ancora più pericoloso
5. La paura aumenta
6. Lo si evita ancora più accuratamente.
7. Così la percezione del pericolo continua ad aumentare e ci si auto-incastra nel proprio problema e nelle proprie paure, esasperandole.

Come si esce da tutto questo?

Baden Powell, colui che fondò i boyscout una volta disse: “Più contempli un pericolo, meno ti piacerà… affrontalo con decisione e ti accorgerai che non è poi così brutto come sembrava”.

E se da soli può sembrare troppo difficile, un buon percorso psicologico condotto secondo l’Approccio della Psicologia Strategica può aiutare a fare i passi che si ha tanto paura di fare, ma che sarebbero risolutivi.

Dott.ssa Roberta Guzzardi