La storia è sempre la medesima, ti svegli la mattina e la giornata da affrontare sembra un insostenibile campo di battaglia.
Tante cose da fare, persone da affrontare, risultati da perseguire e di sottofondo sempre lei, la tua peggior nemica ormai da troppo tempo: l’ansia!
Combatti, ma non riesci mai ad uscirne del tutto vincente. Fai le cose che devi fare, ma ritorni alla base con ferite che si aggiungono ad altre ferite. Ciò che agli altri sembra una passeggiata a te sembra una muraglia cinese da abbattere… perchè?
Perché per altri la vita sembra un gioco da giocare e per te un peso da trasportare?
C’è davvero qualcosa di diverso in te rispetto agli altri o si tratta solo di sfortuna?
Molte volte si discute sulle origini dell’ansia cercando delle cause plausibili: è genetica? Deriva da un apprendimento? E’ colpa delle circostanze?
La verità è che in pochi hanno le idee chiare sull’argomento e di certo sapere quali siano le cause dell’ansia non ti da la garanzia di uscirne per sempre e di vivere la tua vita in maniera diversa, più leggera, più spensierata.
Cosa fare allora? Con quale atteggiamento porsi nei confronti della tua ansia?
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Prima di ogni cosa è importante fare tuo un concetto: se esiste un problema esiste anche il modo di risolverlo.
Il percorso per arrivare alla risoluzione può essere più o meno lungo, ci possono essere più o meno intoppi, ma di certo la soluzione c’è o non ci sarebbero testimonianze di chi invece ne è uscito con successo.
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Il secondo passo da fare è capire come è strutturata la tua ansia.
Mi spiego meglio: immagina per un attimo un enorme macchinario con tantissimi ingranaggi che serve per costruire un certo prodotto. Un giorno avviene un terremoto e alcuni ingranaggi del macchinario si scardinano. La macchina non funziona più come prima.
La causa è il terremoto, ma per poterlo aggiustare bisogna capire quali ingranaggi specifici sono andati fuori posto e come risistemarli per far ristabilire la sua precedente funzionalità.
Ecco quindi l’approccio da perseguire, non tanto (o non troppo) soffermarsi sull’analisi delle cause (terremoto, temporale, tempesta, o atto vandalico), ma interrogarsi su come funziona il problema e quali sono i punti su cui lavorare per iniziare a rimettere in ordine gli ingranaggi.
In che modo fare questa analisi?
Sarà l’argomento del prossimo articolo.
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