Oggi voglio raccontarvi un’ironica storiella per spiegare un concetto molto importante per guarire dall’ansia e dagli attacchi di panico.
<<La storiella parla di un giovane seminarista che un giorno chiese al suo superiore: “padre, posso fumare mentre prego?”. E il superiore rispose: “NO figliolo, non si fuma mentre si prega!”.
Allora il seminarista chiese ancora: “E posso pregare mentre fumo?”, e il superiore rispose: “CERTO figliolo, qualsiasi momento è buono per pregare!”>>.
🙂
A volte, le stesse parole messe in ordine diverso ci fanno vedere una realtà diversa.
La vita è come una pietanza complessa costituita da mille sapori diversi.
Ogni situazione ha diverse sfaccettature presenti nello stesso momento. Siamo noi stessi, con le nostre parole a creare una realtà mentale invece che un’altra.
La capacità del nostro cervello, infatti, è limitata. Non possiamo cogliere tutti gli stimoli. Dobbiamo per forza selezionare, fare caso ad un sapore e scartare l’altro.
La selezione del “sapore” che sentiremo dipenderà dalle parole che useremo per descrivere la pietanza (la nostra situazione) e dal modo in cui useremo suddette parole.
Ad esempio, davanti alla medesima situazione climatica qualcuno potrebbe dire: “c’è il sole… ma piove…” e altri potrebbero dire: “piove… però c’è il sole!”.
Anche in questo caso, la situazione oggettiva è la medesima, ma la percezione soggettiva cambia completamente. La prima è negativa, la seconda più positiva.
Le parole che useremo per descrivere una situazione contribuiranno a costruire la nostra visione di quella situazione: potremmo sentire di attraversare un periodo “davvero insostenibile” oppure un periodo che “richiede più resistenza di altri“, così come potremmo pensare di essere “davvero stravolti e stanchi” o semplicemente di “aver bisogno di prenderci un periodo di riposo“.
A volte basta una parola per far sentire un sapore o il suo esatto opposto, per far vedere la luce o gettare nell’oscurità.
Anche nei problemi di Ansia e Panico le parole che vengono usate per parlare del proprio problema sia se stessi che a gli altri possono aggravare la percezione soggettiva del problema stesso.
Grazie ad un buon percorso di consulenza psicologica svolto attraverso i metodi della Psicologia Strategica Breve si può aiutare, invece, a prendere coscienza di come usare le parole, e di quanto esse possano essere una vera e propria chiave risolutiva del problema, quando non vengono più usate per rinchiudersi dentro la propria prigione.
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Dott.ssa Roberta Guzzardi
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